Per la riforma Radicale della Giustizia. Una tre giorni da “Stati Generali” di dibattito

Ma i cittadini non devono saperlo.

di Giuseppe Candido

Gentile dott ssa Macrì,

Il 17 giugno u.s., il Partito Radicale, aveva già organizzato un’iniziativa sugli errori giudiziari e, dopo il caso “Palamara” sulle nomine del CSM, il 19, il 20 e il 21 giugno uu.ss., si è svolta – sulle frequenze di Radio Radicale – un’altra importante iniziativa. Una tre giorni di dibattito sulla sempre più necessaria riforma della Giustizia. Il titolo era assai eloquente: “La riforma Radicale della Giustizia”.

Come quella per l’anniversario dell’arresto di Enzo Tortora, anche questa seconda iniziativa è stata organizzata dal Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, di cui mi onoro di essere componente del Consiglio Generale.

Voluta da Maurizio Turco e Irene Testa, rispettivamente segretario e tesoriera del Partito Radicale, la tre giorni è stata organizzata e condotta dall’avvocato Giuseppe Rossodivita, già consigliere regionale della Regione Lazio per la lista radicale Amnistia Giustizia Libertà, e dalla brava giornalista Lorena D’Urso, figlia del magistrato Giovanni D’Urso che il 12 dicembre del 1980, negli anni di piombo quando era direttore generale degli Istituti di Prevenzione e Pena, era stato rapito dalle Brigate Rosse. Un rapimento che, grazie proprio alla Radio Radicale, si concluse bene, col ritrovamento del magistrato un mese dopo, ma vivo.

L’iniziativa si è svolta – come annunciato dalla locandina diffusa via web – con il  contributo prezioso di esponenti di tutte le componenti della magistratura associata.

Andata in onda dalle ore 15 sulle frequenze della Radio fondata da Marco Pannella e sui canali “social” della radio, alla tre giorni hanno partecipato infatti illustri giuristi, noti magistrati, esponenti delle  principali correnti, avvocati e anche politici.

Il 19 – in particolare – sono intervenuti magistrati ed ex magistrati Carlo Nordio, Alfredo Robledo, Alfonso Sabella, Guido Salvini. Il 20 è stata la volta di Sabino Cassese, Giovanni Maria Flick, Tullio Padovani, Giovanni Fiandaca, Giuseppe Di Federico, Gaetano Insolera, Bartolomeo Romano, Gian Domenico Caiazza (U.C.P.I.), Maria Masi (Cons. Naz. Forense), Giovanni Malinconico (Organismo Congressuale Forense), Vinicio Nardo (Pres. Ordine Avvocati di Milano). Il 21 giugno, infine, sono intervenuti i parlamentari Walter Verini (PD), Gennaro Migliore (IV), Federico Conte (LEU), Andrea Mazziotti (Azione), Andrea Ostellari (Lega), Alberto Baldoni (Fratelli d’Italia), e i giornalisti Enrico Novi (il Dubbio), Aldo Torchiaro (il Riformista), Rita Bernardini e Deborah Cianfanelli, entrambe del consiglio generale del Partito Radicale. Il segretario del Partito Radicale ha infine tirato le conclusioni.

Davvero una bella iniziativa – impostata secondo il motto einaudiano che caratterizza la Radio del conoscere per deliberare – e durante la quale si è parlato anche del caso Palamara, ma inquadrandolo come questione più ampia del “caso Italia” e – soprattutto – si è discusso di quali riforme urgenti servono, sono necessarie per la nostra Giustizia, sia secondo il parere di esperti qualificati (magistrati, professori universitari e avvocati) e sia secondo la politica che poi le riforme le deve fare.

Potremmo dire che, dalla Radio Radicale, sono andati in onda, in diretta e senza filtri, gli Stati Generali della Giustizia visto il calibro degli intervenuti.

Si è parlato della Giustizia italiana, condannata da trent’anni per eccessiva durata dei processi, di riforma dell’elezione del CSM, ma anche di “potere senza responsabilità” delle Procure, di separazione delle carriere giudicante e requirente e di responsabilità civile dei magistrati per dolo o colpa grave. Così come anche Giovanni Falcone era favorevole

La tre giorni offerta dalla Radio Radicale e dal Partito Radicale rappresentano un momento di servizio pubblico; di conoscenza e di approfondimento necessari – propedeutici oserei dire – a inquadrare con razionalità una riforma complessiva della Giustizia.

Ora la domanda è una: considerata l’importanza del tema e la sua cocente attualità, come mai i cittadini di questi fatti, di questi dibattiti non vengono mai informati da quel servizio pubblico radiotelevisivo che dovrebbe farlo e che invece – nei suoi approfondimenti – ci regala solo le mosse di qualche Cavallo?

Giuseppe Candido, Consiglio Generale del Partito Radicale, segretario Ass. Radicale Nonviolenta Abolire la miseria-19 maggio.


Articolo pubblicato il 9/7/2020 su Il Quotidiano del Sud (Calabria).

Pubblicato da Giuseppe Candido

Geologo, giornalista pubblicista, insegnate di scienze e matematiche di ruolo, ha pubblicato numerosi libri. Per informazioni complete su Giuseppe Candido puoi visitare il sito www.giuseppecandido.it